domenica 9 agosto 2009

Ci sono clochards e clochards...


Ci sono clochards e clochards, verrebbe da dire leggendo un articolo sul giornale on-line di oggi, 9 agosto 2009. Un articolo riportava la notizia che un clochard era stato denunciato a seguito di un presunto tentativo di rapimento: avrebbe preso in braccio una bimba sfuggita ai genitori, titolari di un negozio nelle vicinanze. La dinamica non è chiarissima, l’uomo afferma di non aver avuto nessuna cattiva intenzione. Fuggito in un primo tempo, dopo che i genitori gli avevano visto la bimba in braccio, è tornato poi come nulla fosse sulla stessa piazza affollata del centro di Rapallo, pensando forse di non aver fatto nulla di male prestando orecchio a quella che poteva sembrare una bimba smarrita…
Fin qui la notizia, con il suo carico di dubbi e interrogativi, di processi alle intenzioni e di legittimi timori dei genitori, forse un po’ distratti, ma comunque comprensibilmente turbati dal vedere la figlia in braccio ad uno sconosciuto, per di più male in arnese e notoriamente “vagabondo”.

Sulla stessa pagina on-line, forse in virtù della tecnologia che riesce ad accoppiare le parole chiave di un articolo a pubblicità di contenuto analogo, sta appunto un annuncio, o meglio, un “banner” dove spicca l’invito alla carità verso i clochards rivolto ai lettori dalla nota Opera San Francesco, istituzione dedita all’assistenza dei poveri e degli emarginati tra le più attive in Italia.

Chissà quanti, tra di noi, hanno contribuito con denaro o donazioni di beni a tale benemerita confraternita, pensando di confortare così qualche bisognoso, qualche infelice. Mi chiedo quanti di noi hanno mai pensato di parlare con queste persone, capirne le storie, le tragedie magari, oltre a dar loro un aiuto materiale.

Certo, è semplice, e ci fa sentire bene staccare un assegno, magari a Natale, magari via web. E’ sufficiente un numero di carta di credito, una firma su un assegno.
Però trovarseli di fronte nella vita vera è un’altra cosa: non assomigliano più ai poveri sorridenti e gentili della pubblicità e tornano ad essere brutti, sporchi e cattivi. In questo caso, meglio chiamare la polizia, non si sa mai.

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