domenica 27 gennaio 2008

27 gennaio, Giorno della Memoria: per non dimenticare, ma soprattutto per capire


Penso che in questa occasione sia opportuno offrire un adeguato spazio alla riflessione ed al ricordo di un passato che, a molti, e specie ai più giovani, appare sempre più sfuocato, indistinto e, quel che è peggio, incomprensibile. Ma proprio dai più giovani mi è stata offerta una esperienza che penso valga qui la pena di raccontare, e che ha il valore, io credo, della più commossa e solenne cerimonia commemorativa.

“Il Bambino Stella” è il titolo di un lavoro teatrale che i ragazzi della Scuola Media Don Gnocchi di Lavagna hanno rappresentato il giorno 26 gennaio, in occasione del Giorno della Memoria che, come ricorderete, commemora tutte le vittime del nazifascismo.

I ragazzi, guidati dalle insegnanti, con il patrocinio dell’assessorato alla Cultura del Comune di Lavagna ed in collaborazione con la civica Biblioteca Giovanni Serbandini “Bini”, hanno tratto ispirazione dall’omonimo racconto di Rachel Hausfater-Douieb, e che narra l’atroce vicenda delle persecuzioni razziali, vista e vissuta con gli occhi di un bambino che lentamente ma con totale lucidità prende coscienza del male assoluto che ne distruggerà gli affetti più cari.

La sua storia si intrecciava con brani tratti dai diari di molti altri bambini e ragazzi che hanno condiviso quella vera e propria discesa all’inferno: le prime leggi razziali, la persecuzione, la deportazione, la separazione dalle famiglie, la morte. Anna Frank, Primo Levi, i fratelli Nella e Giacomo Attias, e tanti, tanti altri: i giovani interpreti, i volti emergenti dall’ombra, ne evocavano i pensieri, le paure, l’attonito stupore di fronte a tanto odio insensato, gli addii strazianti.

All'inizio il Bambino Stella è affascinato da quell'astro brillante che è spuntato sul suo petto, ma a poco a poco comprende che quella grande stella finirà per metterlo in pericolo. Presto arriva la notte e con essa i cacciatori di stelle che indossano grandi stivali neri... Per fortuna il Bambino Stella riuscirà a nascondersi e non dovrà salire su uno di quei treni che vanno lontano lontano... È così che l’autrice vuole raccontare l'Olocausto; attraverso gli occhi innocenti di un bambino che non sa, ma che sente su di sé l’enormità di un dolore troppo grande e, ai suoi occhi, incomprensibile: «Il bambino vide le grandi stelle-papà, le dolci stelle-mamma e tutte le piccole stelline salire nella notte. E spegnersi».

Confesso di aver provato una grande emozione, perché quella che udivo era, in quel momento, la viva voce delle vittime che attraverso le parole ed i volti dei loro coetanei di oggi si rivolgevano a noi, direttamente, e ci chiedevano di non dimenticarli, di non dimenticare.

martedì 22 gennaio 2008

INPDAP: NON PIÙ AUTOMATICA L’ISCRIZIONE AL FONDO CREDITO

L’iscrizione al Fondo credito dell’Inpdap non sarà più automatica per i pensionati e i dipendenti del pubblico impiego. Chi non è interessato non corre, quindi, più il rischio di essere assoggettato d’ufficio alla trattenuta se entro il 31 ottobre scorso non ha inviato all’Inpdap un’apposita comunicazione. La norma sul silenzio assenso, contenuta nel decreto 45/2007, è stata infatti eliminata dal Decreto fiscale collegato alla Finanziaria del 2008.

Come si ricorderà questa problematica era stata oggetto di una interrogazione presso la Provincia di Genova lo scorso dicembre. La Finanziaria ha recepito positivamente il suggerimento, questo corrisponde al rispetto della volontà del pensionato e realizza una maggiore trasparenza nei confronti dell'Ente.

domenica 20 gennaio 2008

Realizzazione di rete WiMax estesa alla Provincia di Genova - Mozione approvata il 21 dicembre 2007

IL CONSIGLIO PROVINCIALE

PREMESSO CHE

La Provincia di Genova costituisce una realtà territoriale di grande valore ambientale, paesistico, economico, sociale;
Molte grandi città italiane (Milano, Roma , Firenze) si stanno dotando di reti wireless (senza fili) tramite le quali è possibile accedere liberamente a Internet, senza bisogno di passare per le reti telefoniche.
Questa scelta viene portata avanti perché è stato provato da specifici studi economici che il valore aggiunto creato da territori dotati di questa infrastruttura è aumentato in modo molto significativo.

VALUTATO CHE

L’accesso alla Rete si è rivelato per le aziende un fattore di sviluppo economico potente, e il territorio della Provincia di Genova, così favorevole dal punto di vista ambientale, potrebbe sfruttare al meglio questa nuova possibilità, e attirare imprese hi-tech in grado di dare lavoro qualificato ai giovani, valorizzandone la preparazione;
Genova si sta trasformando in un polo hi-tech di livello internazionale, e logicamente sarebbe tutto il territorio circostante che potrebbe avvantaggiarsi di questo suo nuovo ruolo.
Questa azione andrebbe a completare il piano per il superamento del “divario digitale” che la Provincia sta portando avanti, e che prevede l’estensione a tutto il territorio della copertura a banda larga per superare l’attuale situazione di ritardo tecnologico della nostra Provincia.

IMPEGNA IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA E LA GIUNTA

a verificare nelle prossime variazioni di bilancio adeguate risorse per studiare la fattibilità della realizzazione di una rete di tipo WiMax nella Provincia di Genova.

Realizzazione di progetti in collaborazione con le Associazioni dei Consumatori - Mozione approvata il 21 dicembre 2007

IL CONSIGLIO PROVINCIALE

PREMESSO CHE

· Secondo l’art. 2 della legge italiana “Sulla disciplina dei diritti dei consumatori” (l. 30 luglio 1998 n. 281) si intendono per “consumatori e utenti le persone fisiche che acquistino o utilizzino beni o servizi per scopi non riferibili all’attività imprenditoriale e professionale eventualmente svolta”;
· il consumatore è un soggetto debole rispetto a chi di professione esercita la produzione e la vendita di beni e servizi;
· le Associazioni per la difesa dei consumatori sono enti senza fini di lucro il cui scopo è quello di difendere ed affermare i diritti dei consumatori;
· tra le competenze della Provincia esiste anche la tutela dei consumatori;

VALUTATO CHE

Opportune sinergie tra Provincia e le Associazioni dei Consumatori potrebbero essere attivate per promuovere azioni di tutela dei consumatori e controllo dei prezzi;


IMPEGNA IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA E LA GIUNTA

a verificare nelle prossime variazioni di bilancio adeguate risorse per realizzare progetti congiunti con le Associazioni dei Consumatori sui temi della salvaguardia dei loro diritti.

Azioni per favorire l'integrazione del trasporto pubblico (mozione approvata il 21 dicembre 2007)

IL CONSIGLIO PROVINCIALE

Premesso che
l’attuale evoluzione dell’organizzazione della società ha reso la vita di tutti i cittadini fortemente caratterizzata dalla mobilità, rendendo necessario per centinaia di migliaia di persone spostarsi quotidianamente dalla propria città per motivi di lavoro, studio, ecc., per cui possiamo dire a buon diritto che la mobilità è una condizione di vita dell’uomo moderno;
negli ultimi anni la domanda di mobilità è stata in costante crescita, come confermano diversi recenti studi, e questo sia per quel che riguarda la persone, sia per quel che riguarda le merci;
all’interno del programma di mandato del Presidente Repetto uno degli obiettivi (La Provincia che unisce) è quello di “accorciare in termini funzionali le distanze territoriali grazie al miglioramento costante della viabilità, del trasporto pubblico e dell’accesso alle reti di comunicazione” e di “praticare la solidarietà istituzionale, civile e sociale”;
nello stesso programma di mandato il miglioramento della mobilità è considerato una delle condizioni principali per consentire una più equilibrata distribuzione della popolazione abitante nella provincia e gravitante sul capoluogo per motivi di studio e di lavoro, un mezzo per evitare il definitivo spopolamento delle zone interne della provincia;

Considerato che
una mobilità efficiente consente anche un più equilibrato sviluppo economico dei territori provinciali, potendosi configurare la rete di trasporti come un vero e proprio sistema sanguigno capace di portare ossigeno ai tessuti (i territori), destinati viceversa alla morte per asfissia quando tale sistema non funziona;
l’utilizzo di mezzi di trasporto collettivo svolge un importante ruolo sociale ed ambientale, contribuendo alla diminuzione del traffico privato e della conseguente congestione viaria e dell’inquinamento dell’aria, mettendo nel contempo a disposizione del pubblico un mezzo di trasporto decisamente più economico rispetto all’uso del mezzo privato;
l’utilizzo dei mezzi pubblici quali il treno, l’autobus, il metrò, il traghetto, si rende necessario per moltissimi cittadini che debbano recarsi al lavoro, a scuola e, più in generale, debbono muoversi sul territorio della nostra Provincia;
molti utenti del trasporto ferroviario sono residenti in zone dell’entroterra costiero ed hanno la necessità di poter contare su opportune coincidenze tra servizio su gomma e servizio su ferro;
l’efficienza del sistema della mobilità nel suo complesso va valutata non solo in base all’efficienza nelle singole tratte, ma considerando la qualità e la velocità degli interscambi modali e, quindi, l’efficienza dell’intero tragitto casa-lavoro e viceversa;
il tema del servizio pubblico è di tipo multidisciplinare, plurale, di interesse generale. Il trasporto, così come l’acqua, il gas, l’energia elettrica, la scuola e l’informazione rivestono un carattere di pubblica utilità, e riguardano gli interessi generali della società;
vi sono servizi indispensabili allo sviluppo umano, che non possono sottostare unicamente alle regole del libero mercato, il cui criterio informatore è l’ottenimento del profitto: il trasporto pubblico fa parte di questa categoria di servizi;

Valutato che
la Provincia di Genova, già nel precedente mandato ha messo ai primi posti la questione del trasporto pubblico locale, individuato quale fattore strategico di sviluppo dell’entroterra.

il recente nuovo abbonamento integrato bus-treno promosso dalla Provincia ha suscitato interesse e gradimento tra gli abbonati, che hanno valutato positivamente la possibilità di avere un unico titolo di viaggio e di usufruire di relativi sconti sulle tariffe;
l’integrazione tariffaria è un primo importante passo nella direzione di un efficace sistema della mobilità a livello Provinciale, che può giocare un ruolo di rilievo anche nello sviluppo turistico, favorendo positive e fruttuose relazioni tra costa ed entroterra;
l’attuale offerta di trasporto pubblico appare tuttavia ancora poco integrata per quel che concerne gli aspetti tariffari, funzionali e informativi, e non sufficientemente competitiva con il mezzo privato in termini di tempi di percorrenza;
la Provincia, tramite l’azienda di trasporti pubblici su gomma ATP, svolge ad oggi un importante ruolo come operatore nel settore della mobilità, offrendo un servizio di collegamento diretto tra costa ed entroterra a migliaia di cittadini;
una migliore integrazione del servizio di trasporto pubblico locale potrebbe trovare una efficace realizzazione tramite la costituzione di una Autority del Trasporto, di valenza provinciale o anche regionale, in grado di armonizzare tra loro funzioni, percorsi, orari e tariffe delle diverse aziende;


CHIEDE

Che il Presidente della Provincia prenda l’impegno, anche attraverso i necessari stanziamenti di bilancio, di adoperarsi concretamente affinché:

  • sia dato adeguato risalto al tema del trasporto pubblico tramite iniziative di carattere socio-culturale finalizzate alla sua promozione presso i cittadini e gli Amministratori locali (giornate di studio, opuscoli, seminari, etc.);
  • vengano promossi studi ed analisi tendenti a monitorare costantemente i flussi di lavoratori, studenti, operatori economici, ed in genere tutti i principali flussi di persone e merci afferenti al territorio provinciale;
  • vengano potenziate e sviluppate le politiche di integrazione tariffaria con particolare attenzione alla creazione di titoli di viaggio con validità territoriale e zonale (es. biglietto unico provinciale giornaliero; mini abbonamenti turistici da 3-5 giorni; ecc.), che diano l’accesso a tutti i mezzi di trasporto pubblico, ivi compresi treni, metro, battelli, ecc.;
  • vengano potenziate e sviluppate le politiche per l’integrazione modale e funzionale con tutti i mezzi di trasporto pubblico, per favorire la complessiva efficacia ed efficienza del sistema trasportistico con attenzione particolare all’ottimizzazione dei tempi di percorrenza totali tra casa e luogo di destinazione finale, e viceversa;
  • venga potenziata l’informazione circa orari, percorsi, tariffe, ecc. di tutti i mezzi di trasporto, adeguatamente integrata in documenti sinottici (cartacei ed elettronici) che riportino le varie corrispondenze tra i diversi mezzi, in modo di favorire la pianificazione dei viaggi e la valutazione delle eventuali alternative;
  • venga potenziata e semplificata la modalità di acquisto dei titoli di viaggio, che devono essere disponibili nelle biglietterie di tutte le aziende di trasporto pubblico, ma anche in agenzie ed esercizi privati, a seguito di accordi appositamente stipulati;
  • venga esaminata la fattibilità della bigliettazione elettronica che già è allo studio per quel che concerne il trasporto ferroviario;
  • vengano adottate politiche di sostegno all’uso del mezzo pubblico per le fasce socio-economiche più deboli;

Ma è proprio vero che la rottamazione delle vecchie auto fa diminuire il parco circolante? E poi, quanto costa mantenere un’auto?

Anche quest’anno la Finanziaria prevede la possibilità di rottamare le vecchie auto, ivi comprese le euro 2. L’anno precedente questa misura ha fatto registrare una buona adesione, tanto che la vendita di auto ha toccato il record storico con due milioni e mezzo di veicoli nuovi venduti in Italia.

Lo scopo di questa agevolazione, lo ricordiamo, è quello di favorire la sostituzione/rottamazione del vecchio parco auto circolante, composto ancora in misura piuttosto elevato da veicoli di tipo euro 0. In teoria quindi, a fronte della rottamazione delle vecchie auto, alla fine se ne dovrebbero contare di meno, o al più un numero pari a quello di partenza. In realtà non è così, in Italia abbiamo attualmente la più alta concentrazione di auto in Europa con l'incredibile rapporto di 58 vetture ogni 100 abitanti (ivi compresi bimbi ed anziani nonagenari), e anche l’anno scorso il numero di auto circolanti è aumentato di 200.000 unità (inchiesta di Vincenzo Borgomeo apparsa recentemente su La Repubblica).

La domanda sorge spontanea: non sarebbe stato più opportuno usare queste risorse per potenziare il trasporto ferroviario e il trasporto pubblico in genere, per scoraggiare anche l’ulteriore aumento delle auto circolanti? Ricordiamo che le risorse per il servizio ferroviario in Liguria bastano ad oggi per garantire il servizio completo fino a marzo. E dopo? Gli incentivo alla rottamazione sono minori rispetto all’anno passato, è vero, però sono ingenti e vanno a favorire l’acquisto di un bene come l’automobile, che sta rivelandosi sempre più costoso da usare e da mantenere.

Automobile, ma quanto mi costi?
Il punto è che se è vero che la mobilità caratterizza sempre di più la nostra vita, è in gran parte tramite il mezzo privato che risolviamo i nostri bisogni in tal senso. Ma a che prezzo?

Secondo una ricerca condotta nel 2006 dall’Adusbef, che teneva conto anche dell’aumento del bollo previsto dalla Finanziaria del 2007, sono circa 4000 gli euro che ci si ritrova a pagare ogni anno per mantenere ed usare la propria auto. Secondo tale indagine "le tasse che gravano su auto e moto obbligano gli italiani a spendere ogni anno il 5,6% delle proprie entrate per il mantenimento dell'automobile, tanto che il 75% delle famiglie, il cui reddito non supera i 20mila euro, è costretto a indebitarsi per sopravvivere. Inoltre, gli italiani devono mettere in conto, nei costi di gestione di un'automobile, anche la polizza Rc Auto''.Tasse
Parlando di tasse gravanti sugli automobilisti, lo studio calcola che ammontino a più di 65 miliardi di euro: ''Le voci più consistenti sono rappresentate dall'Iva, dalle accise e dalle imposte di fabbricazione dei carburanti, per le quali annualmente la spesa complessiva ammonta a circa 36,9 miliardi di euro, alla quale si deve aggiungere l'Iva sull'acquisto dei veicoli e degli accessori, per un importo pari a 8,8 miliardi di euro'', spiega l'Adusbef, evidenziando come ''le tasse applicate su auto e moto (vale a dire la tassa di proprietà o l'ex bollo) pesano sulle tasche degli italiani per 6,4 miliardi di euro''.

Manutenzione
E se le imposte rappresentano le maggiori voci di uscita, ''sostanziose'' appaiono anche le cifre relative alla manutenzione ordinaria: ogni anno gli automobilisti spendono 5,3 miliardi di euro per l'Iva sulla manutenzione dei mezzi e dei pneumatici.''Il governo continua a usare la mano pesante su auto e moto che, calcolando l'ultima stangata sui bolli e l'aumento delle revisioni, costano oltre 4mila euro l'anno, per un gettito fiscale superiore ai 65 miliardi.”

RC Auto
Se a questa somma si aggiunge l'Rc Auto si arriva a 85,5 miliardi di euro, sottolinea l'Adusbef denunciando come l'effetto degli aumenti delle spese gravanti sui trasporti conduca a un singolare paradosso: in Italia su un parco circolante di 33 milioni, 21 milioni di utenti pagano spese annue superiori al valore del bene assicurato.

Ecco una tabella, secondo le stime elaborate dall'Adusbef, con elencate le voci di spesa per tasse ed assicurazione di auto e moto:

TASSE E IMPOSTE TOTALE ANNUO SU AUTO E MOTO (dati in miliardi di euro) -----------------------------------------------------------------------Iva e imposte di fabbricazione su carburanti 36,900
Iva su acquisto veicoli e accessori 8,800
Tasse automobilistiche e moto (ex bolli) 6,400
Iva su manutenzione e gomme 5,300
Tasse varie si Rc auto 4,800
Tasse e Iva sui parcheggi 1,200
Iva sui pedaggi autostradali 0,950
Altri oneri 1,500
Premi annui Rc auto 2005 19,650
----------------------------------------------------------------------------------------------- TOTALE (spesa media annua 4.071 euro) 85,500


All’inchiesta dell’Adusbef fa eco un’altra ricerca pubblicata su Il Corriere della Sera del 24 ottobre 2006 dove si calcola che la spesa media annua per famiglia ammonterebbe a ben 7175 euro, dovuta al fatto che per ogni famiglia si contano in media 1,5 auto.

BENZINA +45%, GASOLIO +64%
E se le spese annuali per l’acquisto della vettura sono scese rispetto a vent’anni fa, sono le spese di gestione ad aver subito un vertiginoso aumento: assicurazione, officina, carburanti, pratiche auto, sosta, e tasse sono passati da 2.229 a 3.109 euro complessivi. La pressione fiscale è giudicata dallo studio «molto gravosa» ed è stimata intorno al 30% della spesa complessiva. Nel periodo 1985-2004 l'utilizzo del gasolio è quasi triplicato, ma negli ultimi dieci anni la benzina è aumentata del 45% e il gasolio del 64%. In diminuzione risultano invece i costi della manutenzione.

TASSE E ASSICURAZIONE
Esponenziale è stata la crescita dei costi medi annui per la sosta, che valgono circa il 30%, quanto le tasse automobilistiche. I costi per l'assicurazione Rca auto, tenendo come base l'indice Istat, hanno subito un aumento del 73,1% nel periodo 1995-2000 e del 33,3% nei successivi cinque anni. Circa l'utilizzo degli automezzi, si è passati dagli 8.500 km annui del 1985 ai 10.500 del 2005 per le auto a benzina, mentre nell'analogo periodo per le autovetture a gasolio l'utilizzo è passato da 19 mila a 20.500 km annui.

Conclusioni: è tempo di voltare pagina?
Per il 2008 si annunciano altri rincari sui carburanti e sui pedaggi autostradali, mentre a fine 2007 si è già verificato il raddoppio dei costi di revisione, passato da 25,82 a 45 euro che però per il cliente finale si trasformano in 64,70 euro comprensivi di diritti vari. Il petrolio ha sfondato la quota fatidica dei 100 dollari al barile ad inizio d’anno, ed è attualmente intorno ai 92 dollari. A questo punto ci chiediamo: può la mobilità del nostro Paese (e buona parte della sua economia) continuare a reggersi unicamente sul petrolio? Non sarà il caso di iniziare a diversificare le fonti energetiche investendo su quelle rinnovabili e in parallelo sulla mobilità collettiva, rendendola finalmente efficiente ed appetibile per le molte migliaia di pendolari che userebbero i mezzi pubblici, se solo funzionassero?

E’ chiaro che la massa di automobilisti esistente costituisce una bella mucca da mungere per molti soggetti, pubblici e privati: l’automobilista grida, strepita, ma alla fine paga. In base a questo assioma, è difficile rinunciare ai proventi che ne derivano, ma è bene anche dire che i benefici a breve termine (per pochi) si trasformano in danni (per molti) nel medio e lungo periodo: congestione, inquinamento, aumento delle malattie polmonari e respiratorie, specie nelle città.

Non si tratta certo di criminalizzare l’auto, ma solo di riequilibrarne l’utilizzo sostituendola, là dove è possibile ed economicamente sostenibile, con mezzi collettivi poco inquinanti e con buone velocità commerciali. Questo è il caso evidentemente dei centri urbani e delle zona densamente abitate, che possono fruire di diverse tipologie di mezzi, facilmente integrabili tra loro: autobus, filobus, treno, metropolitana, ecc. Il vantaggio sarebbe molto evidente, anche in termini economici per le famiglie.

Purtroppo una male intesa “decentralizzazione” ha promosso nel recente passato una polverizzazione del tessuto urbano, specie nelle zone periferiche, che ha reso molto difficile organizzare in modo efficace il trasporto pubblico, rendendo obbligatorio per i lavoratori e gli abitanti l’uso del mezzo privato: basti pensare a Quezzi, a Genova, o, più recentemente, a certi interventi sulla collina di Nervi (ma anche a certi comuni della cintura milanese e romana, e mi fermo qui con gli esempi). Anche questa problematica, di natura squisitamente urbanistica, non può che essere affrontata nel futuro, progettando interventi di recupero dell’esistente per riaccorpare, là dove possibile, tessuti urbani sfilacciati e privi di servizi soddisfacenti.

martedì 15 gennaio 2008

Multe ai ciclisti e ai volontari per la raccolta sangue: così Agostino risolve i problemi del traffico a Chiavari

Il Sindaco di Chiavari Vittorio Agostino continua deciso la sua crociata contro i nemici della buona circolazione veicolare della cittadina rivierasca. Come forse molti ricorderanno, in ottobre fu sbarrato alle bici il transito in Carrugio Dritu (via Martiri della Liberazione) e partirono le prime multe contro, rispettivamente, un pensionato di 81 anni ed un residente cinquantenne sorpresi a circolare impunemente in piena oasi pedonale e, per di più, in orario di shopping. Immaginiamo a quale folle velocità dovessero correre i due reprobi (penso in particolare al più anziano dei due), ma in presenza di una precisa ordinanza, non restava che applicare la giusta pena: 70 euro.

Giunto l’inverno, e spariti con i primi freddi i ciclisti, ecco che un’altra minaccia si profilava all’orizzonte del sempre all’erta Sindaco Agostino: le associazioni che chiedono fondi in orario di mercatino dell’antiquariato. E’ successo che la Fidas, nota associazione di donatori di sangue, ha ricevuto sabato 12 gennaio 2008 un verbale da 50 euro per occupazione abusiva di suolo pubblico. Motivi di viabilità e sicurezza, secondo il Sindaco, per il quale la raccolta poteva essere fatta in un giorno diverso da quello del mercato delle pulci…peccato che lo scopo del presidio fosse proprio quello di “sfruttare” l’affollamento del mercatino stesso…

A questo punto ci chiediamo tutti quale sarà il prossimo bersaglio delle implacabili ordinanze del Sindaco chiavarese: le carrozzine dei neonati in divieto di sosta?

Speriamo che la stessa energia dimostrata nel reprimere questi gravissimi eccessi verrà profusa anche per creare percorsi ciclabili dove sia possibile pedalare senza rischiare di essere falciati da auto e moto, e per garantire alle associazioni di volontariato mezzi e spazi dove operare in favore della collettività. Chi usa la bicicletta non inquina e non fa rumore, sono già due cose da valorizzare, a nostro parere; così come chi si adopera per la raccolta di sangue compie una azione altamente encomiabile e che merita la visibilità garantita da una piazza frequentata dai molti visitatori di un mercato.
Anche perché mi si deve spiegare come un’auto medica in sosta su di una piazza affollata possa costituire un impedimento al traffico

Condividi