giovedì 18 dicembre 2008

La politica sbarca su Facebook

Da Il Secolo XIX - Silvia Pedemonte
I partiti vanno alla conquista di voti su internet: dialogano con i cittadini, si fanno conoscere e aprono finestre di discussione

IL SINDACO di Cicagna e consigliere provinciale della Lega Nord, Marco Limoncini, lo usa come strumento per dare informazioni (anche sulla situazione delle strade e sulle novità del Comune che amministra) ad amici e cittadini. La coordinatrice cittadina del Partito Democratico a Rapallo, Antonella Cerchi, si sbizzarrisce fra amicizie, riflessioni politiche, ma anche nella ricerca di parentele lontane (e le ha trovate, in Sud America, cercando i “Cerchi” sparsi nel mondo). Sonia Zarino, di Lavagna, consigliere provinciale del Pd e anima del Coordinamento dei Pendolari del Levante Ligure, lo considera come «una sorta di diario collettivo, di post it per tenersi sempre in contatto». Continuano a crescere in modo esponenziale, in Italia, i numeri di Facebook, che ormai da mesi ha preso piede anche nel Levante. Ma fra i politici locali, quanti sono gli iscritti? Non tantissimi, anche se ora iniziano ad aumentare. Ancora pochi i sindaci che hanno una propria pagina su Fb: accanto al primo cittadino di Cicagna Marco Limoncini c’è per esempio Fabrizio Gallo, sindaco di Casarza. «Facebook può avvicinare il cittadino all’amministratore locale- spiega Marco Limoncini, 37 anni, iscritto con il nome “Sindaco di Cicagna”- il cittadino può avere un ulteriore strumento per comunicare con me o sulla mia bacheca o con la posta personale. Poi, grazie a Fb sono in contatto con i parlamentari o con i colleghi di altri partiti: è un mezzo utile anche per avvicinare le posizioni politiche e affrontare insieme i problemi. Sul tunnel di collegamento fra Rapallo e la Valfontanabuona, con Fb il contatto con il presidente della Regione Claudio Burlando è stato e continua ad essere costante». Lanciare brevi messaggi, informare: così parla di Fb Sonia Zarino, 43 anni, consigliere provinciale del Pd: «È un ulteriore strumento, oltre a blog e newsletter, che non sostituisce ovviamente gli incontri personali». Fra gli assessori c’è Alessandro Puggioni (Lega Nord), 39 anni, di Rapallo, che usa Fb «soprattutto per restare in contatto con gli amici lontani». Attivissimo e imperdibile per la sua ironia Luigi Del Pacchia, 40 anni, di Santa Margherita, coordinatore de “La Destra” a Santa e Portofino. Ancora, su Fb, fra gli altri si possono trovare Roberto Tosi (consigliere comunale di Rapallo de “Il Gabbiano”), Maria Vittoria Zonfrillo (segretaria del Pd nel Tigullio), Matteo Melis, segretario del Circolo “G.Cassani” di Rifondazione Comunista a Rapallo. Ci sono anche i gruppi politici: uno dei primi è quello del Pd di Rapallo. «Crediamo fermamente a questo nuovo metodo di comunicare- spiega la coordinatrice cittadina Antonella Cerchi, 47 anni - Fb è un’opportunità unica e inimmaginabile per comunicare, specialmente con i più giovani. Il fatto che, nel nostro Levante, pochi politici abbiano un profilo è il sintomo di una certa arretratezza: a Genova, dal presidente della Regione Claudio Burlando in giù tutti sono su Facebook, ormai, per non parlare di come Fb sia stato fondamentale in America, con Barack Obama. L’essere sempre connessi ha anche qualche piccolo svantaggio: restando sempre connessi, rischia di diventare una droga. Usato intelligentemente, però, è un’ opportunità incredibile».

domenica 14 dicembre 2008

Parte l’AV da Milano a Bologna: mega-festa per pochi vip e ritardi per i treni regionali

In una Milano gelida, sferzata da una pioggia battente, si è svolta sabato 13 dicembre, l’inaugurazione della linea ad AV tra Milano e Bologna, fortemente voluta e realizzata, pur con costi da capogiro, prima da Lorenzo Necci e poi dall’attuale presidente di FS, Mauro Moretti.

Stretti tra i cantieri ancora in corso della nuova Centrale e la scenografia blindatissima dell’inaugurazione, i passeggeri che si trovano a transitare per la stazione si aggirano carichi di valige cercando un varco tra vigilantes e transenne, costretti spesso a effettuare lunghi giri per guadagnare faticosamente l’uscita o, viceversa, i binari.

Fuori, sotto la pioggia, resiste coraggiosamente il presidio organizzato dall’ACU e al quale partecipano i Cobas e alcuni rappresentanti dei Pendolari: i piacentini, quelli dell’acquese, i liguri.

Ezio Gallori, macchinista in pensione (e quindi non più licenziabile, sottolinea) fa un interessante, ancorché inquietante, parallelo tra Moretti e Mussolini, citando l’episodio dell’inaugurazione nel ’39 della Freccia Nera che poteva compiere il tragitto tra Bologna e Milano in 77 minuti (l’Eurostar di Moretti si chiama, ironia della sorte, Freccia Rossa e di minuti ne impiega 65).

Nel volantino distribuito ai passanti è ben sintetizzato il significato dell’AV, così come la si è realizzata in Italia, ossia uno spreco di denaro speso in progetti, cantieri infiniti, ma senza la minima intenzione di migliorare davvero il trasporto pubblico. La maledizione dell’Italia: interessi privati perseguiti con denaro pubblico.

L’AV non è in sé una cosa sbagliata, anzi, se adeguatamente inserita in un quadro organico ed integrato del trasporto porterebbe grandi benefici, ma il problema è che questo quadro lo si vuole mantenere frammentato e preda di interessi particolaristici. Non vi è la minima capacità, né la volontà, di impostare una politica del trasporto, per i passeggeri e per le merci, in grado di dare risposte serie e concrete alla domanda del Paese.

Il non aver adeguato le stazioni con nuovi binari dedicati ai nuovi treni, comporterà che tutti gli altri dovranno dare automaticamente la precedenza a questi dell’AV, e già da orario si registrano degli allungamenti di tempi di percorrenza che raggiungono in alcuni casi i 20 minuti, che sommati ai ritardi renderanno ancora più dure le condizioni di viaggio di quel 90% di passeggeri che non usa (e non può usare, date le distanze percorse) l’AV.

Progressivamente le grandi stazioni come Milano Centrale verranno dedicate all’AV, mentre i regionali andranno ad attestarsi sulle stazioni periferiche, senza però che si specifichi in che modo tali stazioni saranno collegate al resto della rete di trasporti, e comunque con tempi di percorrenza molto più elevati, dovuti alla necessità di cambiare mezzo.

E allora, anche questa mega-festa, cui i comuni cittadini e utenti, pur essendo i soli veri paganti, non hanno potuto accedere, bene rappresenta simbolicamente una concezione della gestione della cosa pubblica totalmente snaturata: l’inaugurazione dell’AV non come festa e conquista di tutti e del Paese, ma evento per pochi privilegiati, così come sarà il viaggiare su questi treni di lusso.

Tra gli ospiti abbiamo visto sgusciare alla chetichella un certo Catania, si, ve lo ricordate, quello che per lasciare la poltrona di AD di Trenitalia, dopo averne accelerato lo sfascio, ha preteso una buonuscita di 8 milioni di euro…invitato anche lui, come benemerito esponente della Casta dei grand commis di Stato, che in tutte le stagioni galleggiano sul mare magnum delle prebende e degli emolumenti.

Del resto, la mega-festa non era neppure nascosta alla vista dei comuni mortali che, da lontano, potevano assistere all’effervescenza dei festeggiamenti, come tante piccole fiammiferaie debitamente tenute alla larga dalla security, nel caso qualcuno volesse imbucarsi. “Ma siamo noi che abbiamo pagato tutto questo!” mi si dirà. Certo, ma che importa? Così va il mondo!

E i pendolari, obbligati a viaggiare su treni sempre più sporchi e fatiscenti? Ci pensino le Regioni, tuona Moretti. Come se le Regioni avessero le risorse strutturali per poterlo fare, e non dovessero ogni volta elemosinare i soldi allo Stato. Intanto, che i pendolari si adeguino ai nuovi prezzi degli abbonamenti, che non solo saranno più cari, ma renderanno molto più complicato utilizzare i vari tipi di treno, sempre più segmentati in una giungla inestricabile di sigle e regole di utilizzo, variabile da regione a regione.

Regioni, avete sentito? Arrangiatevi! Direbbe Totò, e con voi tutti i pendolari. Ma allora, occorre mettere davvero le Regioni in condizioni di provvedere autonomamente ai propri fabbisogni, a partire dall’acquisto di nuovi rotabili, che restino nella disponibilità delle Regioni e non di Trenitalia. Questo, caro Moretti, è il passo fondamentale perché le regioni possano effettivamente fare da sé, e magari bandire delle gare vere, aperte a nuovi soggetti, oltre a Trenitalia.

Tutto questo richiede tempo, e i pendolari non possono ancora aspettare anni e anni, per cui urgono risposte immediate, da parte di tutti, Stato e Regioni: si imponga a Trenitalia di abbattere soprattutto per i pendolari tutte quelle segmentazioni artificiose tra abbonamenti per IC, ES, regionali, ecc, introducendo abbonamenti omnicomprensivi che diano diritto a usare tutti i tipi di treno, come è logico possa fare chi lo utilizza quotidianamente e deve barcamenarsi con i mille disagi quotidiani presenti nelle ferrovie.

Chiediamo inoltre che nel prossimo Contratto di servizio si introducano due parametri base per la valutazione della qualità del servizio reso, ossia:
La diminuzione dei tempi di percorrenza da orario dei treni regionali
L’aumento del numero di passeggeri trasportati sui treni regionali

Concludo questo resoconto con un piccolo aneddoto: salita sul treno regionale che mi riportava a Genova (e che costava circa la metà dell’IC Plus preso al mattino, con tempo di percorrenza del tutto analogo) abbiamo riportato già alla partenza 10 minuti di ritardo che il capotreno ha giustificato dicendo che era dovuto all’inaugurazione del nuovo supertreno: e meno male che l’AV doveva liberare le tracce per i regionali!

domenica 7 dicembre 2008

Il Circolo del PD di Lavagna invita la Provincia


La Provincia risponde su alcune questioni in Val Graveglia

Nella seduta del 3 dicembre 2008 il Consiglio Provinciale ha discusso, tra le altre, alcune pratiche presentate dal gruppo del PD e che riguardano la Val Graveglia:
1. Interrogazione circa l’incidente verificatosi in Val Graveglia in data 29 luglio 2008, quando il ribaltamento di un camion ha causato la morte del suo autista e lo sversamento del carico nel torrente Graveglia ;
2. Interrogazione circa le attività di riqualificazione delle cave dismesse site lungo la stessa SP 26 della Val Graveglia;

1. Riguardo la prima interrogazione, che mirava a far luce sulle eventuali problematiche inerenti la sicurezza stradale della SP 26 e sulle verifiche fatte in tema di controlli ambientali, ha risposto l’Ass. Fossati, che ha relazionato sui controlli fatti nelle acque del torrente dalla Polizia Provinciale immediatamente dopo l’avvenuto incidente, che ha verificato come non si fossero manifestate morie di pesci o di altra fauna presente nel Graveglia. Tale analisi è stata in seguito suffragata da quelle successive effettuate dall’ARPAL, che hanno permesso di escludere fenomeni di inquinamento del torrente.
Circa la sicurezza stradale, l’Assessore ha sottolineato l’importanza di una sufficiente disponibilità di risorse per la manutenzione e le migliorie da apportarsi alla viabilità, specie in zone alquanto impervie come quelle del nostro entroterra. Nel caso in oggetto si è trattato molto probabilmente di un malore che ha colto la vittima, come evidenzia anche l’assenza di segni di frenata nel tratto di strada precedente alla zona dell’incidente.
Certo, questo episodio potrebbe essere l’occasione per riflettere sugli effetti di un transito sempre più intenso di mezzi pesanti su strade che, per loro natura, non sono adatte a un tale utilizzo, a causa dello sfruttamento intensivo delle cave che qui sono assai numerose.

2. Strettamente connessa alla prima, la seconda interpellanza chiedeva alla Provincia di relazionare il Consiglio circa i controlli ambientali eseguiti non solo in occasione dell’incidente in oggetto ma, in generale, per evidenziare eventuali presenze di inquinanti dovuti alla coltivazione delle cave e al riempimento di quelle usate come deposito di inerti, e specie in prossimità di falde acquifere, che in Val Graveglia sono abbondanti e confluiscono nel torrente di fondovalle, a sua volta affluente dell’Entella. A questa seconda interrogazione ha risposto l’Assessore Briano rassicurando il Consiglio sulle risultanze dei controlli effettuati con continuità da ARPAL e dall’ASL 4, che non hanno evidenziato ad oggi presenze di inquinanti nelle acque del torrente Graveglia e, più in generale, nell’ambiente circostante. L’Assessore ha anche manifestato la disponibilità a fornire tutti i dati relativi alle rilevazioni fatte.

Con queste due interrogazioni riteniamo che la Provincia abbia fatto chiarezza su un tema importante per gli abitanti non solo della Val Graveglia ma anche di tutti quelli della piana dell’Entella, visto che buona parte delle risorse idriche per usi domestici vengono captate proprio da quel torrente.

E' possibile scaricare i testi delle interrogazioni cliccando sui seguenti link
interrogazione incidente
interrogazione cave

giovedì 4 dicembre 2008

La politica ligure sbarca su Facebook

di Alessandra Costante (Il Secolo XIX)

La domanda è semplice, semplice: cos’hanno in comune il presidente della Regione, Claudio Burlando (Pd), e il senatore della Repubblica Enrico Musso? E il consulente del sindaco di Genova, Carlo Freccero, e il responsabile nazionale della formazione dei giovani di Forza Italia, Alessandro Gianmoena? Ancora: il senatore Franco Orsi (Pdl) e il consigliere provinciale Sonia Zarino? L’unico comune denominatore di personaggi tanto diversi si chiama Facebook, il social network che in pochissimo tempo è diventato uno dei fenomeni di costumi più discusso. In rete e fuori. La politica ligure si è trasferita armi e bagagli su Facebook, “tagga” foto, posta comunicati, invita ad eventi, organizza gruppi e “joined the cause”. E chiacchiera, chiacchiera e ancora chiacchiera con i suoi simpatizzanti in una sorta di agorà multimediale che fa crollare barriere e distanze.

La forza di Facebook è un’intuizione che, ad esempio, ha avuto il presidente della Regione Claudio Burlando, come nel Pd anche la senatrice Roberta Pinotti e il portavoce nazionale del partito di Veltroni Andrea Orlando. Qualcuno affida ad altri, magari agli addetti stampa, l’organizzazione e l’aggiornamento della propria pagina su Facebook, altri come lo stesso Burlando provvedono direttamente. «Lo faccio quando ho un attimo di tempo, devo dire che è divertente. Ed è anche un gioco con mio figlio che mi da’ qualche dritta». Anche per Luigi Morgillo (Pdl), che su Facebook compare composto dietro la sua scrivania nell’ufficio della vicepresidenza della Regione, è cominciato tutto con sua figlia. Già, perché spesso sono i figli il grimaldello per abbattere il gap generazionale che, su internet, è soprattutto di linguaggio. «Mi ha trascinato lei in questa avventura. Quando ho tempo leggo i messaggi, mantengo i contatti con gli amici. Vabbè, confesso: è divertente».
Poi c’è la categoria degli utilizzatori quasi professionali di Facebook. A destra, come a sinistra. Alessandro Gianmoena, ad esempio, che oltre ad avere una pagina per mantenere i contatti con i propri simpatizzanti ha anche un gruppo di discussione sul quale vengono inseriti gli articoli della sua rivista on line, Ragionpolitica.it. Dall’altra parte della barricata c’è invece una giovane (figlia d’arte politica) Michela Fossa, trentenne entusiasta di questo nuovo mezzo di comunicazione che considera «più di sinistra che di destra, perché mi piace pensare che i ragazzi del Pd siano più tecnologici di quelli del Pdl». Lei ed altri quarantanove giovani del Pd tra i 19 e i 40 anni hanno aperto su Facebook un gruppo di discussione su un documento, “Il cambiamento non aspetta”, sottoscritto da centinaia di altre faccine di Facebook, che dice sostanzialmente questo: «Vorremmo sapere, gentilmente, quando arriva il nostro turno». E per chiederlo, per far sentire tutto il peso generazionale che questa domanda si porta dietro, usano il tazebao più giovane che conoscono. «Sei mesi fa c’era My space, oggi non se lo ricorda già più nessuno. Questo è il momento di Facebook - spiega Michela - tra sei mesi sarà sperato».

Il “libero delle facce” secondo Enrico Musso non è né di destra né di sinistra. L’uomo che ha avuto il coraggio di chiedere primarie anche per nel Pdl (quando il partito sarà cosa fatta, non subito però)considera la nuova piazza virtuale «come un grande esempio di democrazia».
L’elenco delle “faccine” politiche che popolano il libro, nato per ampliare gli orizzonti ma poi asservito al mero lavoro di una sezione o di un circolo, sono pressoché infinite. Ci si trova Maria Grazia Frijia, ad esempio, spezzina e giovane esponente di Forza Italia; il coordinatore provinciale dei giovani di Forza Italia Adriano Baldini; l’esponente leghista savonese Roberto Nicolich e, per il centro sinistra, i genovesi Renata Briano (assessore all’ambiente della Provincia di Genova), Oleg Curci (responsabile della sezione tematica della Sanità), Michela Tassistro e il consigliere provinciale Sonia Zarino, pasionaria dei pendolari che si serve di Facebook per organizzare la massa critica che ogni giorno si muove sui treni regionali liguri. E infine, ma ce ne sono tantissimi altri, il capogruppo dei Verdi in consiglio regionale Cristina Morelli.

mercoledì 3 dicembre 2008

Approvate all'unanimità dal Consiglio Provinciale due mozioni di argomento "ferroviario"

1) Mozione in favore del reintegro di Dante De Angelis: approvata all'unanimità
Presentata dal gruppo del Partito Democratico, è stata oggi approvata all’unanimità una mozione che chiede il reintegro sul posto di lavoro di Dante De Angelis, macchinista rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, già licenziato una volta per motivi legati allo svolgimento del proprio ruolo sindacale, e colpevole, secondo Trenitalia, di aver denunciato pubblicamente la inadeguatezza della manutenzione del materiale ferroviario, segnalando in particolare la rottura, in due casi, del gancio di collegamento tra due carrozze di treno classe ETR500 (del tipo utilizzato anche per l'Alta Velocità).

La mozione era stata presentata anche in favore degli 8 ferroviari licenziati a Genova: per loro, fortunatamente, la situazione ha visto uno sbocco positivo e sono stati reintegrati.

Auspichiamo che l'ampio favore con cui è stata accolta questa mozione possa rafforzare ulteriormente la richiesta che l'Amministrazione Provinciale porterà a Trenitalia in favore del macchinista De Angelis: possa egli ritornare presto al suo lavoro dal quale è stato allontanato ormai da diversi mesi.
scarica testo della mozione

2) Mozione per promuovere la riqualificazione e la rivitalizzazione delle stazioni ferroviarie dimesse o in via di dismissione
Anche questa mozione, presentata dal gruppo del Partito Democratico, è stata oggi approvata all’unanimità.
Con essa si chiede alla Provincia di farsi promotrice presso la Regione Liguria, RFI, enti locali e associazioni di categoria di un tavolo tecnico tendente a reperire adeguate risorse da destinare alla riqualificazione e rivitalizzazione delle stazioni ferroviarie attualmente dismesse o in via di dismissione, arricchendole di servizi rivolti al territorio (biglietteria, integrazione modale, informazioni di viaggio e turistiche, prenotazioni alberghiere, ecc.).

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