giovedì 15 gennaio 2009

L'aereoporto di Genova perde voli e posti di lavoro? Per FI non è un caso urgente.

A seguito di una espressione di opinione presentata da Massimo Ferrante del PD, e che portava all’attenzione del Consiglio Provinciale il ridimensionamento dello scalo aeroportuale genovese, con conseguente taglio di voli e di posti di lavoro, è stato presentato un ODG che chiedeva alla Provincia di attivarsi presso il Governo e CAI perché il piano industriale venisse rivisto in modo più favorevole allo scalo genovese. Tale documento, firmato da tutti i capigruppo in sede di riunione di capigruppo, si era anche convenuto nella stessa occasione di inserirlo nell’ordine dei lavori del Consiglio odierno.

Una volta in aula, però, colpo di scena: per essere ammessa alla votazione occorre l’unanime parere favorevole di tutti i Consiglieri presenti: mentre UDC e Lega votano a favore dell’ammissione del documento all’ODG, FI vota contro la proposta sconfessando il proprio capogruppo, che si è astenuto con comprensibile imbarazzo. In casa AN il capogruppo è addirittura uscito dall’aula, mentre si è astenuto l’unico consigliere rimasto.

Astenuto anche il capogruppo della lista Biasotti.

Insomma, l’aeroporto può attendere, i passeggeri e i lavoratori dello scalo pure.

domenica 11 gennaio 2009

Pensando a quale modello di società vorrei

Marco Polo descrive un ponte, pietra per pietra.
– Ma qual è la pietra che sostiene il ponte? – chiede Kublai Kan.
– Il ponte non è sostenuto da questa o quella pietra, – risponde Marco, – ma dalla linea dell'arco che esse formano.
Kublai Kan rimane silenzioso, riflettendo.Poi soggiunge: – Perché mi parli delle pietre? È solo dell'arco che mi importa.
Polo risponde: – Senza pietre non c'è arco.

Italo Calvino - Le città invisibili

mercoledì 7 gennaio 2009

Fermiamo la strage a Gaza

In questi giorni di inizio d’anno, quando si vorrebbe guardare con speranza al futuro, siamo invece costretti ad assistere ad un’ennesima tragedia, perpetrata sotto lo sguardo attonito ed impotente del mondo intero.
Cosa si può dire se non: fermate il massacro! Quando si tagliano le vie di fuga, quando si chiudono i varchi ai profughi, e si gettano bombe anche sulle scuole, davvero ogni speranza sembra perduta, ogni residuo di umanità cancellata. Troppo odio, troppo rancore sedimentano nell’animo dei popoli in lotta: ciascuno convinto del proprio buon diritto, e per questo determinati a combattere fino alla fine. Ma a quale prezzo? Distruzioni immani di vite, cumuli di sterili macerie che chissà quando potranno essere ricostruite, per essere poi demolite di nuovo.
Innanzi tutto fermare la guerra, fermare la strage. E poi capire, capire davvero, senza pregiudizi, senza preconcetti. Capire cosa è successo, quali sono le radici di questo conflitto infinito. Vi è un popolo che dice di voler proteggere la propria sicurezza, ve ne è un altro che denuncia una occupazione durata più di 60 anni. Capire, certo, e cercare di dipanare con pazienza la matassa. Una forza di interposizione (i caschi Blu) rappresenterebbe una buona soluzione per mantenere un minimo di tranquillità e permettere la ripresa dei negoziati. Ma, prima di tutto FERMATEVI! FERMATE IL MASSACRO.

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