giovedì 4 dicembre 2008

La politica ligure sbarca su Facebook

di Alessandra Costante (Il Secolo XIX)

La domanda è semplice, semplice: cos’hanno in comune il presidente della Regione, Claudio Burlando (Pd), e il senatore della Repubblica Enrico Musso? E il consulente del sindaco di Genova, Carlo Freccero, e il responsabile nazionale della formazione dei giovani di Forza Italia, Alessandro Gianmoena? Ancora: il senatore Franco Orsi (Pdl) e il consigliere provinciale Sonia Zarino? L’unico comune denominatore di personaggi tanto diversi si chiama Facebook, il social network che in pochissimo tempo è diventato uno dei fenomeni di costumi più discusso. In rete e fuori. La politica ligure si è trasferita armi e bagagli su Facebook, “tagga” foto, posta comunicati, invita ad eventi, organizza gruppi e “joined the cause”. E chiacchiera, chiacchiera e ancora chiacchiera con i suoi simpatizzanti in una sorta di agorà multimediale che fa crollare barriere e distanze.

La forza di Facebook è un’intuizione che, ad esempio, ha avuto il presidente della Regione Claudio Burlando, come nel Pd anche la senatrice Roberta Pinotti e il portavoce nazionale del partito di Veltroni Andrea Orlando. Qualcuno affida ad altri, magari agli addetti stampa, l’organizzazione e l’aggiornamento della propria pagina su Facebook, altri come lo stesso Burlando provvedono direttamente. «Lo faccio quando ho un attimo di tempo, devo dire che è divertente. Ed è anche un gioco con mio figlio che mi da’ qualche dritta». Anche per Luigi Morgillo (Pdl), che su Facebook compare composto dietro la sua scrivania nell’ufficio della vicepresidenza della Regione, è cominciato tutto con sua figlia. Già, perché spesso sono i figli il grimaldello per abbattere il gap generazionale che, su internet, è soprattutto di linguaggio. «Mi ha trascinato lei in questa avventura. Quando ho tempo leggo i messaggi, mantengo i contatti con gli amici. Vabbè, confesso: è divertente».
Poi c’è la categoria degli utilizzatori quasi professionali di Facebook. A destra, come a sinistra. Alessandro Gianmoena, ad esempio, che oltre ad avere una pagina per mantenere i contatti con i propri simpatizzanti ha anche un gruppo di discussione sul quale vengono inseriti gli articoli della sua rivista on line, Ragionpolitica.it. Dall’altra parte della barricata c’è invece una giovane (figlia d’arte politica) Michela Fossa, trentenne entusiasta di questo nuovo mezzo di comunicazione che considera «più di sinistra che di destra, perché mi piace pensare che i ragazzi del Pd siano più tecnologici di quelli del Pdl». Lei ed altri quarantanove giovani del Pd tra i 19 e i 40 anni hanno aperto su Facebook un gruppo di discussione su un documento, “Il cambiamento non aspetta”, sottoscritto da centinaia di altre faccine di Facebook, che dice sostanzialmente questo: «Vorremmo sapere, gentilmente, quando arriva il nostro turno». E per chiederlo, per far sentire tutto il peso generazionale che questa domanda si porta dietro, usano il tazebao più giovane che conoscono. «Sei mesi fa c’era My space, oggi non se lo ricorda già più nessuno. Questo è il momento di Facebook - spiega Michela - tra sei mesi sarà sperato».

Il “libero delle facce” secondo Enrico Musso non è né di destra né di sinistra. L’uomo che ha avuto il coraggio di chiedere primarie anche per nel Pdl (quando il partito sarà cosa fatta, non subito però)considera la nuova piazza virtuale «come un grande esempio di democrazia».
L’elenco delle “faccine” politiche che popolano il libro, nato per ampliare gli orizzonti ma poi asservito al mero lavoro di una sezione o di un circolo, sono pressoché infinite. Ci si trova Maria Grazia Frijia, ad esempio, spezzina e giovane esponente di Forza Italia; il coordinatore provinciale dei giovani di Forza Italia Adriano Baldini; l’esponente leghista savonese Roberto Nicolich e, per il centro sinistra, i genovesi Renata Briano (assessore all’ambiente della Provincia di Genova), Oleg Curci (responsabile della sezione tematica della Sanità), Michela Tassistro e il consigliere provinciale Sonia Zarino, pasionaria dei pendolari che si serve di Facebook per organizzare la massa critica che ogni giorno si muove sui treni regionali liguri. E infine, ma ce ne sono tantissimi altri, il capogruppo dei Verdi in consiglio regionale Cristina Morelli.

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