giovedì 12 novembre 2009

Se qualcuno credeva che il PD fosse a fine corsa, è stato smentito 3 milioni di volte

Il discorso di Lorenzo Basso all'Assemblea Regionale del 9 novembre al Galata Museo del Mare, dove è stato proclamato segretario regionale PD Liguria

"Il 25 ottobre è stato un giorno importante non solo per il Pd, ma per la democrazia italiana. Milioni di persone hanno dimostrato ancora una volta di credere nel Partito Democratico come unica vera alternativa alla destra – esordisce Lorenzo Basso dal palco del Galata Museo del Mare - .

Se qualcuno credeva che il PD fosse a fine corsa e che il nostro progetto fosse fallito prima ancora di prendere il volo, quel qualcuno, il 25 ottobre, è stato smentito tre milioni di volte. Il congresso è stato un grande momento di confronto, fra posizioni e sensibilità diverse. Questa è la nostra democrazia. Una democrazia che anche il centrodestra invidia, come indica il sondaggio secondo cui il 63% dell’elettorato del Popolo delle Libertà desidera le primarie per la selezione del proprio leader. Un sogno vano per loro. Per questo oggi possiamo concederci un momento di giusto orgoglio come democratici. Noi non siamo emanazione del nostro leader; è il leader ad essere la nostra emanazione, perché da noi liberamente e democraticamente eletto. Agli elettori, agli iscritti e soprattutto ai militanti, che sono e restano il cuore e il motore del nostro partito, ogni democratico deve un piccolo e sincero “grazie! Siete la parte migliore del nostro modo di fare e vivere la politica".

Dal palco del Galata il segretario regionale ringrazia i suoi due “avversari” alle primarie e il segretario uscente Tullo, che in quest’Assemblea gli passa ufficialmente il testimone.
“Per la prima volta abbiamo affrontato primarie aperte, senza esiti scontati e che hanno confermato sostanzialmente i risultati dei congressi. Anche questo è un ulteriore segno di compatezza tra il partito, i suoi iscritti e la parte più attiva dei suoi elettori. E se anche in Liguria è stata una partita da giocare fino in fondo lo dobbiamo a Sergio Cofferati ed Ermanno Pasero – dichiara Basso - , con i quali il confronto è stato a volte duro, ma sempre rispettoso e corretto. Sono certo che la nostra collaborazione sarà un elemento fondamentale per compiere al meglio i passi che ci aspettano. Un grazie, sentito e riconoscente, a Mario Tullo, per aver guidato il Pd ligure in questa sua prima fase. Ha svolto il suo compito con grande passione, nonostante le difficoltà legate agli impegni romani, cui da oggi potrà dedicare ogni attenzione a beneficio di tutti i liguri".


Il neo segretario si ferma poi ad analizzare la mancata corrispondenza tra popolo delle primarie e popolo democratico, vale a dire coloro che votano PD.
“Solo per fare un esempio – spiega Basso - alle primarie gli ultracinquantenni sono stati il 6% in più di quanti ci hanno votato alle elezioni europee. E’ questo un segnale della nostra difficoltà nel coinvolgere i giovani e nell’andare oltre lo zoccolo duro delle categorie tradizionali del nostro elettorato. Scarsa è stata anche l’affluenza da parte dei giovanissimi e degli immigrati. Dobbiamo domandarci seriamente se ciò sia dovuto ad un problema di comunicazione o ad una vera difficoltà di relazione con questi mondi, che pure dovrebbero essere naturalmente orientati a guardarci con interesse. Ogni mozione ha poi intercettato aree di consenso in parte differenti. Questa è una grande risorsa per il Pd, il presupposto per un’ulteriore apertura. Ogni mozione ha costruito relazioni profonde che non debbono essere perse, ma incluse e valorizzate nel partito”.


Lorenzo Basso lancia a questo punto un appello all’unità nel Partito: “Adesso abbiamo la forza per abbandonare le ambiguità che ci hanno paralizzato e penalizzato nei nostri primi passi. Sappiamo che esistono al nostro interno sensibilità e opinioni diverse, ne conosciamo il peso e proprio per questo siamo in grado di parlare con una voce sola. Ai media deve arrivare solo questa sintesi, non i passi che hanno condotto alla sua formulazione. Lo dico rivolgendomi non solo agli esponenti delle mozioni minoritarie, ma anche a chi ha sostenuto la linea che ha prevalso. Non ci debbono essere rese dei conti, né spartizioni di posti per quote e mozioni, perché nel Pd che vorrei costruire qui in Liguria chi merita avrà spazio, indipendentemente dalla mozione. Ognuno sarà valorizzato per le proprie capacità, per quello che può fare e, anche ma non solo, per ciò che può rappresentare”.


Una linea che si traduce nelle scelte di Basso per l’esecutivo regionale, che verrà presentato nelle prossime settimane. “Saranno scelte di cui mi assumerò personalmente la responsabilità – spiega il segretario del PD Liguria - , perché adesso che una linea ha prevalso non possiamo ricominciare a trattare su tutto con i bilancini tanto cari alla vecchia politica; altrimenti a cosa sono serviti cinque medi di congresso? Ascolterò tutti, senza pregiudizi di mozione, e poi varerò un esecutivo che non sia una camera di compensazione fra posizioni; è la direzione, cui spetta la scelta delle linea politica, il luogo dove avverranno le discussioni e le mediazioni. L’esecutivo sarà un organo operativo, diviso in dipartimenti tematici, guidati da persone scelte per le loro competenze. Di esso faranno parte personalità di tutte le realtà territoriali. Per questo baserò le mie decisioni sui curriculum dei potenziali membri dell’esecutivo, curriculum che ciascuno di loro, se scelto, dovrà essere disposto a pubblicare su internet. La trasparenza della politica e nella politica parte anche da questi piccoli esempi, dalla possibilità per tutti di conoscere la storia di chi assume ruoli direttivi e gli eventuali interessi che potrebbero generare conflitti con il suo ruolo”.


Il primo e vicinissimo impegno del Pd ligure uscito dalle primarie saranno le elezioni regionali e il programma del PD.
“Sarà la nostra visione della Liguria – prosegue Lorenzo Basso - ; la nostra identità trasformata in proposte. Sarà un programma innovativo nel merito dei contenuti e per metodo Sarà il nostro regalo di Natale a Claudio Burlando. Entro Natale il Pd ligure organizzerà cinque incontri di tipo seminariale attorno alle priorità che la nostra regione dovrà affrontare nel breve e medio termine.Saranno quindi cinque le grandi aree su cui ci concentreremo. Innanzitutto economia, lavoro e impresa. Il secondo campo sarà quello dei saperi, in cui affronteremo il tema centrale dell’istruzione, dell’orientamento, della formazione, della riqualificazione professionale e delle politiche attive del lavoro. La terza linea d’azione sarà dedicata ai servizi per la persona. Il quarto ambito avrà ad oggetto la risorsa forse più importante per la Liguria: il suo ambiente e il suo territorio. Infine, come quinto punto, cultura, sport e turismo. Svolgeremo un incontro per ogni coordinamento territoriale, perché dobbiamo elaborare un programma regionale”.

Proprio l’elaborazione del programma costituirà il primo banco di prova per rivedere e adeguare la struttura del Partito.
“Dobbiamo renderla più moderna e attraente per quella parte dinamica della società che deve costituire la nostra nuova frontiera – interviene Basso - . Sarà un processo graduale e lungo. Non sarà facile passare dalla dimensione dell’uomo solo al comando, che abbiamo conosciuto in questi primi anni, a quella di una collettività in marcia verso un traguardo comune. L’organizzazione del PD dovrà essere riformulata alla luce degli obiettivi che vogliamo realizzare. Il principale di essi è la presenza nei luoghi di vita, lavoro e studio della persone e si riassume in una parola: apertura. Abbiamo anche bisogno di una formazione politica impostata in modo nuovo. Dobbiamo favorire il mescolamento fra circoli attraverso iniziative condivise, che superino la logica puramente territoriale. Sto pensando ad un’assemblea regionale dei circoli da tenere non oltre gennaio e poi almeno una volta l’anno e credo sia importante che ogni Coordinamento territoriale organizzi consultazioni periodiche della propria dirigenza di base, almeno una ogni due mesi, come in parte già avviene. Possiamo così alimentare quel dibattito continuo fra base e dirigenza”.

Dibattito e relazione che il segretario Basso sottolinea come fondamentale nel rapporto con gli amministratori del Pd.
“Non è pensabile che gli eletti nelle file del Pd non partecipino alla vita del partito e non lo consultino per le scelte fondamentali – commenta Lorenzo Basso - . Non deve più accadere che ci siano amministratori i cui volti sono sconosciuti ai circoli delle zone da cui sono stati eletti. Voglio sia chiaro che la voce della base sarà ascoltata per valutare se un eletto merita o non merita di essere ricandidato. Vi è poi l’immenso patrimonio di possibili relazioni offerto dal popolo delle primarie. Cittadine e cittadini da coinvolgere nel nostro progetto e fidelizzare al Partito Democratico. A queste persone dobbiamo offrire incontri stimolanti, con personalità di alto livello e modalità innovative, coinvolgerli lentamente con la strategia dei piccoli passi. Queste modalità ci consentiranno di vincere una seconda sfida, forse la più dura che abbiamo davanti: coinvolgere molto di più i giovani nel nostro progetto politico”.

Quello delineato dal neo segretario regionale è il Partito Democratico da costruire nei prossimi mesi.
“Lo dovremo fare mentre affronteremo la campagna per le elezioni regionali – conclude Basso-. La Liguria risulta una delle regioni più contendibili, come dimostrato dall’andamento ondivago dell’elettorato: dalla vittoria di Biasotti nel 2000, a quella di Burlando nel 2005, alla sconfitta di misura del centrosinistra nelle politiche dello scorso anno, che ci ha fatto perdere il premio di maggioranza al Senato. Tutto questo fa della nostra regione un elemento decisivo, un simbolo per tutto il nord-ovest. Dovremo affrontare una campagna dura, in cui il centrodestra si muoverà con tutti i mezzi a sua disposizione e per la quale ci sarà – è molto probabile – un intervento diretto del Presidente del Consiglio. L’impegno da parte nostra dovrà essere massimo, a partire dai militanti, cui dovremo chiedere di compiere altri grandi sforzi per trainare il Pd e Claudio Burlando verso la vittoria. Potremo contare su un’alleanza larga ma di programma, forte perché sperimentata e motivata dal desiderio di non vedere interrotta un’azione di governo efficace. Siamo chiamati ad una sfida grande, ma alla nostra portata. Sin da ora ringrazio tutti quelli che crederanno in questa nuova sfida e che si impegneranno con me per sostenere l’idea di una Liguria democratica e moderna, una Liguria che guarda avanti, una Liguria per tutti”.

Clicca qui per leggere la versione integrale del Discorso Lorenzo Basso Assemblea Regionale del 9 novembre 2009

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