domenica 29 novembre 2009

Riuscita manifestazione in favore del tunnel Rapallo - Val Fontanabuona

Il tunnel tra Rapallo e la Val Fontanabuona è un’opera che a livello territoriale riscuote un grande e trasversale consenso. Si sono espressi in suo favore non solo i sindaci (di vario orientamento politico) della vallata direttamente interessata, la Val Fontanabuona appunto, ma molti altri amministratori dei territori circonvicini, della costa e dell’entroterra.
Questa larga condivisione, più unica che rara, se si pensa a quanto sia difficile mettere tutti d’accordo sulla realizzazione di un’opera di relativo impatto territoriale, costituisce un primo importante dato di fatto di cui tenere conto.
Se ne è parlato per decenni, poi l’occasione della firma del protocollo d’intesa tra enti istituzionali (Regione, Provincia, ecc.) ed Anas e Società Autostrade per la realizzazione della Gronda di Ponente aveva propiziato l’idea, avanzata dal Presidente Burlando, di far inserire tra le opere complementari anche il Tunnel Rapallo – Val Fontanabuona.
Tutto a posto, quindi? No, perché qualcuno nel Governo, qualcuno che dovrebbe voler il bene del suo territorio, ha pensato bene di mettere i bastoni tra le ruote a questo progetto pensando di fare uno sgambetto elettorale a Burlando.
Così, quando il protocollo di intesa sembrava comprendere il tunnel, da Anas è arrivato il dietrofront, una vera e propria doccia fredda.
Infatti, anche se il progetto venisse comunque realizzato ma fuori del protocollo, non solo i tempi si allungherebbero, ma soprattutto le risorse non verrebbero più da Anas e da Società Autostrade, e dovrebbero essere fornite direttamente dalle già magre casse degli enti locali, casse che sempre più, sia detto per inciso, saranno vuote nei prossimi anni per volontà governativa.
In questi ultimi giorni ho partecipato a diversi incontri e iniziative dove i cittadini chiedono che questa opera sia fatta. La manifestazione che si è svolta a Cicogna è stata molto partecipata e ha dato il segno della volontà dei territori di vedere realizzata un’opera che porterà benefici sia alla costa, sia all’entroterra.
Questa vicenda è anche l’occasione per interrogarci su quale modello di sviluppo noi vogliamo per la nostra regione, la Liguria: uno basato sui grandi centri urbani interconnessi da linee ultraveloci, dove in mezzo si crea a poco a poco il deserto oppure uno sviluppo che faccia crescere i territori nel loro complesso, creando interconnessioni e ponendo le basi per un riequilibrio globale tra costa ed entroterra, tra grandi e piccole città e paesi.
A ben guardare, questi due modelli schematizzano piuttosto bene anche le due diverse proposte politiche, quella di centro-destra e quella di centro-sinistra: la prima basata sulla competizione territoriale spinta, dove i territori che “attraggono” attività si sviluppano ai danni o comunque non tenendo conto dei territori più svantaggiati dal punto di vista infrastrutturale e demografico; la seconda che si pone il problema del riequilibrio territoriale visto come occasione di sviluppo complessivo del tessuto socio-economico, e di conseguenza non mira a concentrare attività e potere economico, ma piuttosto a favorirne la distribuzione territoriale in una logica perequativa e di complementarietà.
La Val Fontanabuona presenta notevoli potenzialità di sviluppo economico che attualmente si scontrano con una dotazione infrastrutturale carente, e parallelamente la costa (Rapallo, ma anche imprenditori di Camogli e Recco hanno manifestato interesse) avrebbe necessità di spazi per le attività produttive, spazi che grazie al tunnel sarebbero facilmente reperibili a pochi minuti di automobile.
Si pensi alle ricadute economiche sul territorio nel suo complesso, ai tanti posti di lavoro che si potrebbero creare, al nuovo impulso che si potrebbe dare ad un territorio oggi obiettivamente sfavorito rispetto alla costa, mettendolo con questa finalmente in sinergia, come si dice da tempo.
Penso quindi che la positiva convergenza di tanti amministratori, enti locali, associazioni di categoria, cittadini, non possa venire sottovalutata quando verrà firmato il protocollo definitivo, e che alla fine il tunnel entrerà a pieno titolo tra le opere complementari della Gronda di Ponente.
Se non fosse così, vorrebbe dire che gli opportunismi pre-elettorali avrebbero avuto la meglio rispetto agli interessi del territorio. Auspichiamo vivamente che così non sarà, e che il protocollo, così come ribadito anche dal Consiglio Provinciale che ha approvato ben 4 ordini del giorno delle diverse forze politiche, conterrà il tunnel Rapallo – Val Fontanabuona, un’opera che serve al territorio e che non si può ulteriormente rimandare.

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