venerdì 4 aprile 2008

Altri tre mesi di ossigeno per i treni dei pendolari: e dopo? Quando finirà il precariato del trasporto pubblico ferroviario?

Ferrovie: lo Stato stanzia 80 milioni di euro e dà ossigeno per altri tre mesi ai treni dei pendolari, però mancano sempre 400 milioni di euro per garantire gli attuali livelli di servizio nel trasporto pubblico e Trenitalia si appresta a tagliare come minimo il 15% del servizio.

Precari i lavoratori, precario il trasporto pubblico: questa la fotografia dell’Italia che se da un lato viene scelta per l’Expo universale, dall’altra fatica a garantire servizi decenti per i suoi cittadini.

Intanto le vendite dell’auto crollano del 20% in marzo, come avevamo previsto dati i crescenti costi di gestione: benzina, assicurazioni, revisioni, parcheggi, sono ormai alle stelle e assorbono una quota elevata del reddito pro-capite. Neppure gli incentivi, concessi per la rottamazione, riescono a frenare questo crollo e rivelano tutta la loro inefficacia sul piano strategico, che non tiene conto delle dinamiche strutturali e congiunturali di lungo periodo.

Trenitalia non ha ricevuto per il 2008 i necessari finanziamenti per i treni del trasporto universale.
Fino a maggio-giugno l'attuale offerta di treni sarà mantenuta quasi invariata (ma dal 7 aprile già alcuni IC sono annunciati come soppressi), poi saranno tagliati altri treni di lunga percorrenza così come il 15% dei treni regionali.

Le agevolazioni tariffarie, invece, [se non interverranno finanziamenti in extremis] cesseranno a partire dal 30 aprile.

In particolare, cesseranno le tessere ICpass per utilizzare IC e ICplus entro i confini regionali [attualmente in uso in Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Liguria].

Fino ad oggi nessuno ha detto se e come queste risorse verranno trovate e stanziate prima che Trenitalia inizi a effettuare tagli al servizio, che già adesso appare carente rispetto alla domanda, aumentata negli ultimi anni in modo esponenziale.

Intanto il tempo passa e dopo le elezioni, se il Governo non avrà stanziato i soldi, Trenitalia metterà in atto con ogni probabilità il piano dei tagli e migliaia di pendolari si ritroveranno ad aver pagato abbonamenti per treni che forse non esisteranno più, e a dover cambiare le proprie abitudini di vita a causa del ridimensionamento del servizio.

I Pendolari di tutta Italia dicono basta, chiedono che il trasporto pubblico sia inserito tra le priorità assolute dell’agenda del nuovo Governo e che, come minimo, vengano subito destinate al trasporto ferroviario le necessarie risorse per scongiurarne il ridimensionamento.

Chi davvero crede nel trasporto ferroviario lo dimostri nei fatti, finanziandolo in modo adeguato e strutturale: occorrono nuovi treni regionali, il ripristino e il ripotenziamento delle linee depauperate di binari e di stazioni, una nuova politica tariffaria in grado di integrare tutti i mezzi di trasporto pubblico.

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