lunedì 23 luglio 2007

Sul monte Penna, insieme all'ANPI

Domenica 22 luglio, commemorazione sul monte Penna di due partigiani uccisi dai nazifascisti durante la guerra di liberazione.
Ho partecipato con grande commozione alla bella cerimonia svoltasi sul monte Penna, presso il cippo a loro dedicato, per ricordare ed onorare due patrioti che hanno dato la vita per un ideale di libertà e democrazia.
Non si ricordano mai abbastanza coloro che ci hanno permesso di condurre, specie a noi delle generazioni successive, un’esistenza al riparo dagli orrori e dalle privazioni che hanno caratterizzato la loro. Un’esistenza dove è possibile esprimere liberamente idee e giudizi, dove la democrazia è un valore riconosciuto, anche se, forse, non compiutamente realizzato.
Non possiamo pensare, per questo, che ideali come quelli portati avanti dai partigiani al tempo del nazifascismo siano oggi obsoleti o, peggio, tramontati: oggi più che mai occorre ricordare che diritti importanti come la democrazia, il valore civico, l’uguaglianza e la pari dignità tra tutti gli esseri umani non si possono mai dare per scontati ed acquisiti, e che si devono costantemente difendere dagli assalti della reazione e dell’autoritarismo.
Molto piacere mi ha fatto vedere molti giovani iscritti all’ANPI che presenti all’evento hanno con entusiasmo partecipato e collaborato attivamente alla sua organizzazione. Quei giovani che al nord come al sud si riconoscono in quegli stessi ideali e li preservano, diffondendoli e mantenendoli vivi, perché li sentono attuali anche oggi.
A ben vedere, quei ragazzi che, al sud, combattono contro la mafia, la camorra l’illegalità diffusa, si pongono idealmente in un solco già tracciato, anni fa, proprio dall’ANPI, che combatteva per liberare l’Italia dai fascisti e dai nazisti.

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