venerdì 10 aprile 2009

Gli Assessori Perfigli e Fossati illustrano in Commissione il Protocollo d’intesa su Viale Kasman

Con la firma del Protocollo d’intesa tra Regione Liguria, Provincia di Genova e i Comuni di Carasco, Chiavari, Cogorno e Lavagna prende corpo la definizione del progetto integrato di messa in sicurezza del fiume Entella e della riorganizzazione del sistema viario e infrastrutturale della Piana, la cui portata interessa fortemente anche le vallate dell’entroterra (Fontanabuona, Sturla, Aveto e Graveglia).

Gli Assessori Perfigli e Fossati, nel corso dell’ audizione svoltasi ieri, 9 Aprile presso le Commissioni Provinciali 2a (Urbanistica e difesa del suolo) e 3a (Viabilità e Lavori Pubblici) riunite in seduta congiunta, hanno relazionato circa gli accordi raggiunti con la firma del protocollo d’intesa, sottolineando la sostanziale unità d’intenti dei firmatari, che si sono espressi, diversamente da quanto avvenuto in passato, tutti in modo favorevole alla realizzazione dell’opera e si sono altresì impegnati a compartecipare al suo finanziamento.

E’ un risultato importante aver ottenuto la condivisione da parte di tutti i Comuni interessati circa la necessità di pianificare in modo coerente lo sviluppo di un territorio così importante e strategico quale la Piana dell’Entella.

Entrando nel merito dell’accordo, la Regione si impegna a reperire le necessarie risorse economiche per la progettazione complessiva della regimazione idraulica del fiume Entella e della riorganizzazione del sistema viario dell’intera area. La Provincia si impegna a realizzare il lotto funzionale di messa in sicurezza del fiume già in fase esecutiva e compreso tra la foce e il ponte della Maddalena a Lavagna, e a completare il progetto idraulico e viario su tutta la vallata, realizzando successivamente le opere cofinanziandole con risorse proprie. I Comuni partecipano a loro volta con quote diverse e collaborano nelle fasi progettuali.

Grazie alle notevoli risorse rese disponibili da Regione, Provincia e Comuni, e che assommano a più di 41 milioni di euro, è concretamente possibile mettere in cantiere un consistente lotto di lavori. Il Protocollo d’intesa prevede che la Regione si attivi per produrre uno studio di fattibilità complessivo, e che alla Provincia spetti successivamente l’incarico della progettazione dell’opera.

Un aspetto non certo irrilevante, in questa importante partita, è quello temporale, poiché la disponibilità dell’intero ammontare delle somme utilizzabili per l’opera è legato a scadenze che, in caso di un eccessivo protrarsi delle fasi preliminari, potrebbero far sì che le somme rimaste inutilizzate vengano dirottate altrove.

A tal scopo verrà anche costituito un gruppo di lavoro formato da rappresentanti di ogni Ente e con cadenza mensile verrà verificata l’attuazione degli impegni sottoscritti.

La firma del Protocollo d’intesa è certo un elemento in grado di consolidare ulteriormente il cammino verso la realizzazione dell’opera, che con il passare del tempo va sempre più manifestandosi come necessaria per lo sviluppo del territorio interessato.

Sviluppo sostenibile, sia ben chiaro, rispettoso dell’ambiente di pregio in cui l’infrastruttura deve inserirsi in modo non traumatico, per facilitare una mobilità a misura non di auto, ma di cittadino.

Quindi grande attenzione alla sua progettazione, alle sue dotazioni in termini di verde e di arredo, tutte cose che vedremo in occasione del progetto esecutivo.

Resta il giudizio favorevole circa l’opera di mediazione portata avanti dalla Provincia di Genova, che insieme agli altri Enti interessati ha colto un risultato davvero importante per il futuro sviluppo socio-economico della Piana dell’Entella e per il Tigullio nel suo complesso.

Se si riuscirà in tempi rapidi, come tutti auspichiamo, a portare a termine la fase progettuale per dare inizio ai lavori, si daranno al territorio le attese risposte in tema di messa in sicurezza idrogeologica (con conseguente ridimensionamento dei vincoli imposti dal piano di bacino) e di una migliore viabilità, agevolando in tal senso quella ricucitura tra costa ed entroterra che anche dal punto di vista turistico e ricettivo potrebbe portare una linfa nuova alle attività economiche del comprensorio.

1 commento:

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)

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