giovedì 6 dicembre 2007

Contributi volontari(?) all’INPDAP, ma con silenzio-assenso

Contributi volontari(?) all’INPDAP, ma con silenzio-assenso

Intervento in Consiglio Provinciale del 28 novembre 2007

L’INPDAP (Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica) e l’INPS (Istituto Nazionale Previdenza Sociale) hanno recentemente inviato a tutti i pensionati dell’Ente un opuscolo che li informa dell’iscrizione ad un fondo di gestione degli Istituti stessi, a partire dal 1 novembre 2007;

Tale iscrizione comporta una adesione automatica in caso di silenzio assenso da parte del soggetto pensionato;

L’adesione al fondo è volontario e comporta il versamento di un contributo pari allo 0,15% dell’importo lordo di pensione; a fronte di tale versamento sarà possibile per il pensionato richiedere all’ente piccoli prestiti, e anche mutui ipotecari edilizi.

Molti anziani hanno avuto difficoltà ad interpretare correttamente il messaggio contenuto nell’opuscolo e hanno percepito negativamente questo prelievo forzoso. Se è vero infatti che l’entità del prelievo è molto modesta, e sono diverse le opportunità di avvalersi dei servizi proposti dall’istituto, è altrettanto vero che non si è tenuto conto dell’impatto negativo su molti anziani che si sono trovati di fronte al fatto compiuto, percependo non tanto i vantaggi eventuali, ma la certezza di vedersi decurtata seppure di poco la pensione.

Non si intende mettere in discussione la validità della proposta contributiva fatta dagli istituti di previdenza, ma unicamente il metodo adottato, che tramite il meccanismo del silenzio-assenso mira a garantire un alto numero di adesioni per così dire inerziali. Pensiamo che tale modalità contrasti lo spirito di adesione ad un fondo oneroso, che dev’essere invece pienamente consapevole e avvenire dopo che sono state acquisite tutte le informazioni atte a illustrare pienamente l’operazione in tutti i suoi aspetti. Questo principio vale, beninteso, per qualsivoglia strumento finanziario, assicurativo, previdenziale in genere.


Chiediamo pertanto al Presidente e all’Assessore competente se la Provincia non intenda attivarsi presso l’INPDAP, l’INPS, presso il Parlamento e tutti gli Enti che hanno titolo perché venga modificato il dispositivo da silenzio-assenso a consenso esplicito all’iscrizione al fondo, in modo da consentire una presa d’atto consapevole da parte degli aderenti. Auspichiamo inoltre che a coloro che intendano recedere da tale trattenuta (come è previsto peraltro già adesso) vengano restituiti gli addebiti già eseguiti grazie al meccanismo del silenzio-assenso.

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